"NERO" È BELLO

 "Nero" è bello 

In un primo momento, l'obiettivo del movimento dei neri americani era la conquista dei diritti civili, ossia la rimozione dei vincoli che ponevano i neri, rispetto ai bianchi, in una diversa (e sfavorevole) posizione di fronte alla legge. Il suo orizzonte teorico era perciò l'ideale dell'uguaglianza, come emerge dal suggestivo discorso I have a dream ("Io ho un sogno"), tenuto il 28 agosto 1963 da Martin Luther King (1929-1968), in cui il leader afroamericano auspicava un mondo nel quale la società statunitense, finalmente fedele ai suoi ideali di libertà e democrazia, riconoscesse come un dato ovvio la naturale uguaglianza di tutti gli uomini.

Parallelamente, però, nel movimento dei neri americani maturò una nuova consapevolezza, ossia la necessità di combattere la discriminazione e il pregiudizio con strumenti ideologici alternativi a quelli socialmente dominanti, che altro non erano che l'espressione del potere dei bianchi, e di recuperare quindi una propria identità etnica e culturale, sul piano linguistico come su quello delle tradizioni, delle usanze, delle pratiche sociali. In una celeberrima pagina, un altro storico leader afroamericano, Malcolm X (Malcolm Little, 1926-1965), racconta dei disperati sforzi da lui compiuti da ragazzino per rendere i propri capelli simili a quelli dei coetanei bianchi; ormai adulto, Malcolm X respinge con sdegno l'insensata pretesa di "assimilarsi" ai bianchi a tal punto da rifiutare perfino il proprio aspetto fisico.


Black Lives Matter

Black Lives Matter significa letteralmente “Le Vite Nere Contano” . Questa frase a tutti gli effetti incarna il risvolto sociale e politico della questione. All’atto pratico, infatti, Black Lives Matter è un movimento attivista sviluppatosi oramai a livello internazionale che si è originato all’interno della comunità afroamericana e che da sempre è impegnato nella lotta contro il razzismo, sia a livello sociale sia a livello politico, nei confronti di persone nere.

Le manifestazioni di Black Lives Matter sono ormai note su scala mondiale e protestano contro gli omicidi e le discriminazioni di persone nere avvenuti da parte della polizia, ma non solo: infatti, con l’espansione globale, le tematiche sono diventate più variegate, andando a coprire la profilazione razziale o etnica e la disuguaglianza razziale nei vari sistemi giuridici. Il movimento non è molto antico, ma neppure recentissimo. Nasce nel 2013 negli Stati Uniti, dopo che un poliziotto su suolo americano di nome George Zimmerman era stato assolto dal processo in cui era stato coinvolto per aver sparato al giovane Trayvon Martin, morto in quell’occasione a soli 17 anni.

Come conseguenza, nei vari social media, aveva poi avuto origine #BlackLivesMatter a sostegno della vicenda riguardante il ragazzo e di tutte le circostanze simili. La visibilità a livello nazionale è iniziata in seguito, nel 2014, dopo la morte di due afroamericani uccisi dalla polizia (Michal Brown e Eric Garner), ma la vera svolta della notorietà del movimento è avvenuta durante le elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America del 2016. L’espansione a livello globale del senso del #BlackLivesMatter, che lo ha reso forse il più grande movimento della storia americana, è arrivata definitivamente con la morte di George Floyd il 26 maggio 2020, a Minneapolis, dopo che un ufficiale di polizia si era inginocchiato sul suo collo.

Esistono dei principi guida del movimento che vengono condivisi da ogni persona che ne prende parte e manifesta in nome del Black Lives Matter e, in particolare:

  • creare una rete di sostegno tra neri su scala internazionale
  • rispettare e sostenere le differenze e le comunanze tra persone e popoli con empatia, giustizia, libertà e pace
  • rivendicazione di giustizia sociale per i neri in primis, poi per gli altri
  • identità nera come denominatore comune, oltre sesso, razza, genere, status economico, salute, religione, luoghi
  • lotta contro il privilegio cisgender a sostegno dei neri transessuali, uomini e donne
  • lotta al sessismo, alla misoginia e al patriarcato
  • promozione di famiglie estese e “villaggi” di supporto comunitario
  • sostegno e giustizia sociale per le madri nella famiglia
  • sostegno alle realtà gay
  • lotta contro le discriminazioni, in virtù di una rete intergenerazionale





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